Epidemia: con le mascherine non ci si difende.
- Armando Santoro
- 17 apr 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Si dice che prestiamo più attenzione alla pagliuzza che sta entrando negli occhi e non alla trave che ci sta accecando!" E’ un vecchio detto, ma ora più attuale che mai, perché mentre biologici, scienziati, ricercatori, ed altri, continuano a dirci quello che dobbiamo e non dobbiamo fare, per difenderci dalla malattia (a cominciare dalla distanza tra le persone: due metri, anzi no, 1 metro e 73 cm, anzi no, 1 metro va bene!), su certi altri argomenti si continua a ingenerare confusione, preoccupazione e paura!
Non si trovano mai i colpevoli dei ritardi negli interventi, né per la sanità distrutta, né per il personale sanitario, che sta morendo per noi. Per non parlare delle persone anziane abbandonate, nella quasi indifferenza, nelle c.s. “case di cura”, che con cura e sanità non hanno nulla a che fare e ci portano alla memoria, purtroppo, quella non troppo lontana della “selezione” naturale della razza, voluta da un pazzo, che non vale nemmeno la pena di nominare. Ci hanno detto che il campanello d’allarme, per il corona virus, era già scattato sin dal gennaio scorso, e nessuno ci ha spiegato come mai i primi provvedimenti e interventi “restrittivi” (zone rosse gialle, blu e verdi!) sono partiti con oltre 1 mese di ritardo. Ed i colpevoli? Ci hanno ripetuto mille volte che l’unica difesa sono le mascherine! Ed ora? Attenzione, quelle chirurgiche non servono (e se le usate vanno cambiate ogni 4 ore!!); quelle che hanno il filtro, proteggono dall’esterno ma lasciano passare i germi, cd goccioline, a chi sta vicino; quelle altre, non aderiscono bene (es. se c’è la barba) e … dulcis in fundo, il virus colpisce le mucose, quindi, bocca, naso e…. OCCHI! e quindi una efficace protezione potrebbe aversi solo con dei caschi!!! Ma ne avete mai visto uno solo in giro? Io no.
Armando Santoro
Certo, con i dispositivi corretti, e con un numero adeguato di posti terapia intensiva, medici ed infermieri non si sarebbero ammalati né, peggio ancora, morti. Anche il lock down è una conseguenza delle incongruenze e carenze di cui sopra...